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Se non abbiamo profondità, come possiamo giungere alle vette?


una domanda che ricorda la retorica, che desta sicuramente scompiglio e invoca ad uno sguardo interno; suggerisce di fermarsi un attimo e guardare le spirali interne, le radici in basso, i frutti all'esterno.

Chi entra nella propria sfera personale deve procedere a tentoni, intuire la propria strada pietra per pietra. Quanto difficile, quanto facile?

"una montagna può essere un niente, e un granello di sabbia può celare dei regni, oppure no. "

Tu per primo hai la possibilità, l'opportunità di ri-cordare (portare al cuore) le tue profondità, farne tesoro e frutto succoso disponibile per gli altri, donando e trasmettendo ciò che sei, il tuo potenziale latente o evidente; per poterlo fare e iniziare a vedere ed intuire i propri TALENTI è necessario deporre ogni giudizio, persino il gusto, ma soprattutto l'orgoglio, anche se fondato sui meriti.

Oltrepassa il varco sentendoti totalmente povero. non c'è rabbia e paura che impedisce il tuo vedere, il tuo talento; l'unico ostacolo sei soltanto tu, che ti impossibiliti di vedere e poi, fondamentalmente, vivere.

Nel momento stesso in cui ti concederai di vedere, tutto ciò che apparentemente ostacola cadrà da sé.

Prenditi del tempo e del beato silenzio per poterti guardare.



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