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Camilla Burini

Lo strano e sorprendente potere del corpo


Per guarire le emozioni, l’intelletto non serve. Il punto è che cerchiamo di risolvere i problemi emotivi con la mente razionale. Essa lavora in modo logico-consequenziale e la sua domanda preferita è «perché?». Questo tuttavia non serve per problemi di natura emozionale per i quali non conta il perché, anzi spesso questa domanda blocca la persona in un tragico «non lo so».

Questo perché le emozioni non sono pensieri – esse possono essere mosse da pensieri o condizionare pensieri – ma sono in primis eventi corporei.


Provate a pensare ai modi con cui le esprimete: «Mi si sono rizzati i capelli in testa», «Avevo un peso sullo stomaco », «Mi sono cascate le braccia», «Mi si è aperto il cuore», «Mi sono sentito sollevato…» e così via. Ogni volta che esprimete uno stato emotivo, anche senza rendervene conto, fate riferimento al corpo. Perché le emozioni, come già sapete, abitano il corpo e attraverso esso si manifestano e si fanno sentire.


Il corpo, in questo senso, è il teatro della vita emotiva e dell’inconscio; Non resta che sentirlo. E qui sorgono i problemi, se pensiamo all'estremismo di voler preservare la giovinezza e dall'altro l'incontrollabile gestione del dolore soffocata dal farmaco. In nessuno di questi due casi è concepibile pensare con il corpo, ascoltarlo, farlo parlare. In nessuno di questi due casi il corpo è concepito come parte integrante del nostro essere, ma piuttosto come proprietà («ho un corpo» e non «sono un corpo»).



Ecco, per guarire le emozioni, dovete connettervi alla dimensione del corpo, andare là dove esso parla, con la sua lingua di sensazioni, a volte anche di sintomi.

Dunque la chiave sta nel sentire il corpo. Ma il sentire fa paura. Fa paura fare l’esperienza, sperimentare ciò che il corpo ha da dire. Per due ragioni: perché temiamo il dolore e perché temiamo di perdere il controllo.



Lavorando con le emozioni, scopriremo invece che ogni emozione può essere sentita, che in ultima analisi nessuna di esse è negativa,


All’origine ogni emozione è né più né meno che una forza, una energia. Essa si comporta come un’onda; ha una salita, un picco e una discesa, e poi, se lasciata fluire, la cosa straordinaria è che passa, ha una durata più o meno lunga ma poi passa. Così accade anche per il dolore, dunque possiamo scoprire come sentirlo e lasciarlo andare.


Oggi come stai? che cosa senti nel tuo corpo? la tua mandibola è rilassata o contratta? la tua pancia in tensione o distesa? il tuo respiro fluido o disarmonico? le tue spalle in chiusura o in apertura?

Osservati.

Ogni passo verso il centro, l'origine, verso te, arriva da un'osservazione senza giudizio. Un semplice guardare.


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