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Camilla Burini

Perciò divertiti !


Da un po’ di tempo a questa parte, mi sono resa conto di un fatto molto rilevante: non ci divertiamo mai abbastanza; -figli di una società dove lo slogan più energico dice “prima il dovere e poi il piacere” .- Ho 23 anni, e si potrebbe dire, senza dubbio sulla questione, che sono giovane; E’ vero. Ma è anche vero che il tempo dell’anima, delle esperienze, delle emozioni, del vissuto, non è mai un tempo lineare che coincide con l’orologio che abbiamo dentro casa.

In questi anni ho seguito spasmodicamente lo slogan sopracitato, coltivando dentro di me un senso di colpa quando non mi attenevo a ciò che la società INSEGNA (uso questo termine per un motivo, insegnare significa etimologicamente 'incidere, imprimere dei segni'). Molte volte mi sono ritrovata a barattare il mio tempo di qualità con un dovere che non mi apparteneva nemmeno, per un dovere che non meritava il mio piacere. Ma posso dirti una cosa Caro Lettore, la qualità della mia vita ha iniziato a cambiare sapore quando mi sono ricordata dell’importanza del piacere, quando ho ri-scoperto la possibilità di far coincidere il “dovere” con il piacere. Ti dico una cosa sottovoce Lettore: a volte è davvero divertente fare cose a caso, giusto per farle... I bambini sono maestri in questo.


Il mio non è un invito alla pigrizia, il mio è un tentativo di ri-cordarti come cambia la qualità del pensiero e dell’azione quando ci concediamo anche solo 30 minuti di “cazzeggio” senza rispolverare il senso di colpa tanto ambìto.

Il silenzioso assassino della libertà. È il giorno sprecato in un luogo di lavoro che odi; è rispondere con cortesia al tuo terribile capo; è l’inesorabilità opprimente del tuo quotidiano pendolarismo. È l’ennesimo compleanno consapevole di un altro anno passato senza infamia e senza lode. È vedere che i tuoi amici ottengono ciò che vorresti anche tu. È quella sensazione di stare trascinandosi: mangia, lavora, dormi e poi ripeti da capo, salvo l’occasionale sera fuori e qualche bottiglia di vino se va bene. È il giorno in cui ti svegli e ti chiedi dove sia finita la vita con la V maiuscola. Sembra abbastanza innocuo questo “silenzioso assassino” ma se glielo permetti puoi finirci annegato caro Lettore. Ti serve una scintilla per riaccendere quel fuoco che hai dentro. E quella scintilla non la troverai all’esterno, in un corso di crescita personale, o in un ritiro yoga, o per caso girando in città; Ciò che ti salverà e ti riporterà a sentirti VIVO, abita già dentro di te. Sei tu.

La parte più autentica che si ammala quando non le permetti di farti essere ciò che sei. Il tuo potenziale che non vede l’ora di essere convocato e non più lasciato in panchina. Perciò divertiti e prenditi meno sul serio.

Sei qui per essere FELICE, per vivere nella gioia. RICORDA.

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