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Camilla Burini

Il dolore



Oggi scelgo di regalarti un po' di Alda Merini, non trovo ci siano parole più adeguate che quelle da lei usate. la poesia è la radice che ti porta indietro e avanti allo stesso tempo. la poesia è la carezza di qualcuno che sicuramente ti ha capito. La poesia e Alda Merini mi hanno salvata, mi hanno ricordato che le parole possono creare realtà e significati rivoluzionari.

Ecco a te:


Baratro oscuro, deflagrazione,

scintilla che muove il passato,

caviglie che si rompono

nel correrti dietro, dolore,

tu sei la lepre viva

che le mie mani conoscono

fin dall’infanzia.


Scrivimi, te l’ho detto tante volte, scrivimi una lettera lunghissima che parli solamente di silenzio. L’altro giorno per te ho scritto ventisette pagine parlando di chissà dove. In nome della morte avrei voluto mettere un paltò d’inverno e scendere al tuo funerale. Scendere nella valle del desiderio, dove si spengono tutti i conati d’amore. Questa morte è il mio vomito tremendo contro una società tremenda che si occupa solo di festini. Quando ho saputo che eri morto sono corsa a fare la spesa con i buoni dei dementi. Ti ho preparato un piatto caldo e un letto d’alloro.


La solitudine in un attimo fa sparire tutti.


Vuoi invocare un telefono. Vuoi invocare un treno. Vuoi invocare una qualsiasi lettera. Vuoi guarire e vuoi morire a un tempo. Non ti viene mai in mente che potresti semplicemente vivere.


Il dolore è una terraferma. L’uomo sicuramente può contare sul dolore perché è l’unica cosa sua, da sempre. La gioia è errabonda.


È il dolore che ci fa crescere ed è il dolore che ci fa morire. Se togliamo il dolore, togliamo il tavolo sul quale mangiamo ogni giorno. Senza dolore finiremmo costretti a mangiare per terra.


ALDA MERINI



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